Blind Fool Love su "LineaMusica.it"
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Blind Fool Love su "LineaMusica.it"
Blind Fool Love: “siamo dei cazzoni ma cantiamo testi seri ed impegnati”
LineaMusica ha fatto quattro chiacchere (mica tanto visto che sono stati 25 minuti) con gli italianissimi Blind Fool Love, una band giovane che si è data una missione: portare il rock a più ascoltatori possibili. Ma non un pubblico qualsiasi, ma quello più difficile: quello italiano, abituato ad etichettare Vasco Rossi o Ligabue come rock.
Non è il tipo di musica del trio di cui parliamo oggi, che mixa in perfetta armonia la tradizione cantautorale della nostra penisola, con ritmi rock e metal, cantanto sempre, rigorosamente nella nostra lingua madre.
No, nonostante la giovane età ed il pubblico, spesso adolescenziale, i BFL non sono una band di “cazzoni”, come loro, scherzosamente ed umilmente si definiscono. I testi sono impegnati, parlando di problemi attuali, hanno un tocco di malinconia ed esprimono il pensiero della band che osa schierarsi mettendo in campo le proprie convinzioni.
Vi regaliamo dunque un’intervista tosta, perchè di domande (e risposte) stupide se ne leggono tante. Ma non in questa.
LineaMusica: <<Ciao ragazzi, parto a ruota libera. E’ inusuale leggere testi così cupi scritti da musicisti così giovani. Come mai?>>
Blind Fool Love: <<Sono cupi perchè ci escono così. Ci ispiriamo molto a De Andrè, per me il massimo esponente del cantautorato italiano, ma anche a Baudelaire e ad altri poeti simili. Più che altro però parleremmo di malinconia. Noi rimaniamo comunque dei cazzoni, dei fancazzisti. Si insomma, non siamo tristi o cupi, al contrario, sorridiamo e siamo dei casinari. Lo si capisce anche dal nome della band che si può tradurre con “Cieco folle amore”.>>
LM: <<Cazzoni e fancazzisti mica tanto visto i testi impegnati e le sonorità ricercate. Parliamo prima della musica però. In molti brani si sentono dei passaggi tipici delle basi metal. In altri ci sono brevissime parti cantante che ricordano lo “screamo”, utilizzato in moltissimi generi come il metalcore o il death metal..>>
BFL: <<Si, oltre al cantautorato italiano e ad artisti come Bod Dylan e John Lennon, nella nostra musica cerchiamo di inglobare la nostra base classica, tra cui Beethoven. Ad essa aggiungiamo una solida influenza rock e un po’ di metal. I Guns’n'Roses, i Mastodon e i Death in particolare.>>
LM: <<Quanto siete cambiati rispetto agli inizi?>>
Tommaso BFL: <<Tantissimo. Io sono cresciuto con Pietro. Insieme abbiamo fatto tutto. Abbiamo suonano del punk, passando poi al metal, al rock anni ’60. Marco ha fatto un percorso simile ma senza di noi. Siamo solo recentemente entrati nell’ottica di essere un gruppo vero.>>
LM: <<Il vostro non è un genere facile. Porte in faccia ricevute?Difficoltà?>>
BFL: <<Il giusto. Un po’ come tutti quelli che cercano di emergere. La vera difficoltà è portare questo tipo di musica, di nicchia in Italia, a più pubblico possibile ed in modo intelligente. Questa è la nostra missione e cerchiamo di mediare, ottenendo parti più o meno melodiche. Tutto questo è stato spesso un ostacolo ma è anche il nostro punto di forza.>>
LM: <<“Ballo a ritmo nucleare” è ispirata agli ultimi fatti accaduti in Giappone? Cercate di fare qualcosa per salvare il nostro pianeta?>>
Tommaso BFL: <<E’ un brano diverso dagli altri. E’ più veloce. Parla di un mondo in cui, ipoteticamente le case siano delle centrali nucleari, con tutte le conseguenze del caso. Analizzando il testo è una serie di botte e risposte sulla questione nucleare. Quando l’abbiamo scritta se ne stava discutendo parecchio e con questo brano prendiamo una posizione, che è contro il nucleare. Cosa facciamo per il pianeta? Beh io cerco di non buttare per terra cartacce, rimasugli di cicche…Avevamo anche pensato di aprire una collaborazione con un’associazione di volontariato, di carattere ambientale, ma non abbiamo concretizzato per ora.>>
LM: <<“Vampiro”. Titolo spinto dal boom della saga Twilight? Vi piacciono i vampiri e l’horror?”
Tommaso BFL: <<E’ stata scritta da me quando avevo 16-17anni. Ora ne ho 21. Ha un testo più infantile rispetto ad altri ma no, non si ispira a quei film, anche perchè è stata scritta prima. Purtroppo visto il boom, siamo stati etichettati come la band-vampira. E’ anche vero che molti amanti del metal adorano i vampiri. A me però non importa nulla. Il brano è nato dopo aver visto “La regina dei dannati”. Adoro i Korn che hanno inciso una soundtrack per questo film. Da qui è nato il mio interesse per la pellicola in questione.>>
LM: <<“La canzone della guerra” altro titolo tosto. Perchè l’avete accostata ad una ninna-nanna?>>
BFL: <<E’ una canzone scritta tempo fa. Parla delle bombe, dei bambini soldato e in particolare di un episodio triste. Una bomba cade infatti vicino ad una bambina. Dopo l’esplosione torna il sole ed un momento di quiete. Rimane però un alone di mistero sul destino della piccola. Sarà morta? Sarà volata in paradiso? Non lo saprete mai. Anche in questo caso scendiamo in campo contro un nostro ideale: quello anti-guerra.>>
LM: <<Citate anche la fine del mondo. Ci credete? E’ vicina secondo voi? Quanto contribuiamo noi esseri umani alla disfatta del pianeta?>>
BFL: <<No, non crediamo che nel 2012 il mondo possa finire, nè che in un tempo così vicino come possano essere, 30 o 50 anni, la terra vada in pezzi. Tuttavia prima o poi il nostro pianeta si spegnerà. L’uomo non sta facendo nulla per non distruggere il luogo dove vive. Questo è sicuro.>>
LM: <<Avete un pubblico giovane. Non pensate di meritare di più visto i vostri testi e le vostre musiche?>>
BFL: <<Guarda molti dei nostri fan sono cresciuti con noi. Altri si identificano anche solo per il nostro look. Certo che vorremmo avere anche un pubblico più adulto, purtroppo siamo snobbati per la nostra età. Ma ogni cosa a suo tempo. Non vogliamo essere di nicchia.>>
Clarissa Canato per LineaMusica.it
FONTE: LineaMusica.it
LineaMusica ha fatto quattro chiacchere (mica tanto visto che sono stati 25 minuti) con gli italianissimi Blind Fool Love, una band giovane che si è data una missione: portare il rock a più ascoltatori possibili. Ma non un pubblico qualsiasi, ma quello più difficile: quello italiano, abituato ad etichettare Vasco Rossi o Ligabue come rock.
Non è il tipo di musica del trio di cui parliamo oggi, che mixa in perfetta armonia la tradizione cantautorale della nostra penisola, con ritmi rock e metal, cantanto sempre, rigorosamente nella nostra lingua madre.
No, nonostante la giovane età ed il pubblico, spesso adolescenziale, i BFL non sono una band di “cazzoni”, come loro, scherzosamente ed umilmente si definiscono. I testi sono impegnati, parlando di problemi attuali, hanno un tocco di malinconia ed esprimono il pensiero della band che osa schierarsi mettendo in campo le proprie convinzioni.
Vi regaliamo dunque un’intervista tosta, perchè di domande (e risposte) stupide se ne leggono tante. Ma non in questa.
LineaMusica: <<Ciao ragazzi, parto a ruota libera. E’ inusuale leggere testi così cupi scritti da musicisti così giovani. Come mai?>>
Blind Fool Love: <<Sono cupi perchè ci escono così. Ci ispiriamo molto a De Andrè, per me il massimo esponente del cantautorato italiano, ma anche a Baudelaire e ad altri poeti simili. Più che altro però parleremmo di malinconia. Noi rimaniamo comunque dei cazzoni, dei fancazzisti. Si insomma, non siamo tristi o cupi, al contrario, sorridiamo e siamo dei casinari. Lo si capisce anche dal nome della band che si può tradurre con “Cieco folle amore”.>>
LM: <<Cazzoni e fancazzisti mica tanto visto i testi impegnati e le sonorità ricercate. Parliamo prima della musica però. In molti brani si sentono dei passaggi tipici delle basi metal. In altri ci sono brevissime parti cantante che ricordano lo “screamo”, utilizzato in moltissimi generi come il metalcore o il death metal..>>
BFL: <<Si, oltre al cantautorato italiano e ad artisti come Bod Dylan e John Lennon, nella nostra musica cerchiamo di inglobare la nostra base classica, tra cui Beethoven. Ad essa aggiungiamo una solida influenza rock e un po’ di metal. I Guns’n'Roses, i Mastodon e i Death in particolare.>>
LM: <<Quanto siete cambiati rispetto agli inizi?>>
Tommaso BFL: <<Tantissimo. Io sono cresciuto con Pietro. Insieme abbiamo fatto tutto. Abbiamo suonano del punk, passando poi al metal, al rock anni ’60. Marco ha fatto un percorso simile ma senza di noi. Siamo solo recentemente entrati nell’ottica di essere un gruppo vero.>>
LM: <<Il vostro non è un genere facile. Porte in faccia ricevute?Difficoltà?>>
BFL: <<Il giusto. Un po’ come tutti quelli che cercano di emergere. La vera difficoltà è portare questo tipo di musica, di nicchia in Italia, a più pubblico possibile ed in modo intelligente. Questa è la nostra missione e cerchiamo di mediare, ottenendo parti più o meno melodiche. Tutto questo è stato spesso un ostacolo ma è anche il nostro punto di forza.>>
LM: <<“Ballo a ritmo nucleare” è ispirata agli ultimi fatti accaduti in Giappone? Cercate di fare qualcosa per salvare il nostro pianeta?>>
Tommaso BFL: <<E’ un brano diverso dagli altri. E’ più veloce. Parla di un mondo in cui, ipoteticamente le case siano delle centrali nucleari, con tutte le conseguenze del caso. Analizzando il testo è una serie di botte e risposte sulla questione nucleare. Quando l’abbiamo scritta se ne stava discutendo parecchio e con questo brano prendiamo una posizione, che è contro il nucleare. Cosa facciamo per il pianeta? Beh io cerco di non buttare per terra cartacce, rimasugli di cicche…Avevamo anche pensato di aprire una collaborazione con un’associazione di volontariato, di carattere ambientale, ma non abbiamo concretizzato per ora.>>
LM: <<“Vampiro”. Titolo spinto dal boom della saga Twilight? Vi piacciono i vampiri e l’horror?”
Tommaso BFL: <<E’ stata scritta da me quando avevo 16-17anni. Ora ne ho 21. Ha un testo più infantile rispetto ad altri ma no, non si ispira a quei film, anche perchè è stata scritta prima. Purtroppo visto il boom, siamo stati etichettati come la band-vampira. E’ anche vero che molti amanti del metal adorano i vampiri. A me però non importa nulla. Il brano è nato dopo aver visto “La regina dei dannati”. Adoro i Korn che hanno inciso una soundtrack per questo film. Da qui è nato il mio interesse per la pellicola in questione.>>
LM: <<“La canzone della guerra” altro titolo tosto. Perchè l’avete accostata ad una ninna-nanna?>>
BFL: <<E’ una canzone scritta tempo fa. Parla delle bombe, dei bambini soldato e in particolare di un episodio triste. Una bomba cade infatti vicino ad una bambina. Dopo l’esplosione torna il sole ed un momento di quiete. Rimane però un alone di mistero sul destino della piccola. Sarà morta? Sarà volata in paradiso? Non lo saprete mai. Anche in questo caso scendiamo in campo contro un nostro ideale: quello anti-guerra.>>
LM: <<Citate anche la fine del mondo. Ci credete? E’ vicina secondo voi? Quanto contribuiamo noi esseri umani alla disfatta del pianeta?>>
BFL: <<No, non crediamo che nel 2012 il mondo possa finire, nè che in un tempo così vicino come possano essere, 30 o 50 anni, la terra vada in pezzi. Tuttavia prima o poi il nostro pianeta si spegnerà. L’uomo non sta facendo nulla per non distruggere il luogo dove vive. Questo è sicuro.>>
LM: <<Avete un pubblico giovane. Non pensate di meritare di più visto i vostri testi e le vostre musiche?>>
BFL: <<Guarda molti dei nostri fan sono cresciuti con noi. Altri si identificano anche solo per il nostro look. Certo che vorremmo avere anche un pubblico più adulto, purtroppo siamo snobbati per la nostra età. Ma ogni cosa a suo tempo. Non vogliamo essere di nicchia.>>
Clarissa Canato per LineaMusica.it
FONTE: LineaMusica.it
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